Alto Friuli: allerta per la febbre emorragica dei topi

Invasione di roditori. Da oltreconfine arriva l’allarme. Nelle vicine regioni slovene già registrati 116 casi. Baritussio, consigliere regionale Pdl, sollecita controlli da parte dell’Ass 3.

UDINE (11 luglio, ore 11.30) – Anche in Slovenia è allerta per l’invasione di topolini di campagna, registratasi nella vicina regione della Gorenjska (al confine con il Friuli) e della Carniola. Un fenomeno del tutto simile a quello registratosi in Alto Friuli. In Slovenia le autorità sanitarie locali hanno invitato la popolazione a un’attenta profilassi e prevenzione dopo che, nel solo mese di giugno, sono stati accertati 49 casi di febbre emorragica causate da infezioni da Hantavirus. In tutto, questa primavera, i casi di “febbre murina” denunciati dalle autorità slovene anche alla rete di allerta sanitaria dell’Unione Europea, sono già 116.
Diversamente nella nostra regione il servizio veterinario dell’azienda sanitaria numero 3 “Alto Friuli” ha rassicurato la popolazione dichiarando che, per ora, i topolini non portano nessun rischio infettivo. Il dottor Glauco Squecco, responsabile dell’assistenza veterinaria dell’Ass3, spiega: “Abbiamo inviato numerosi esemplari di topolini ad un laboratorio specializzato di Belluno, e i risultati sono stati presi in esame anche da uno dei massimi esperti italiani delle malattie dei topi. Non si è evidenziato alcun rischio. A tutti però consigliamo di attenersi alle normali accortezze igieniche e di non toccare i topolini né vivi né morti”. L’istituto per la salute pubblica della Repubblica di Slovenia consiglia alla popolazione di lavare accuratamente la frutta o gli altri alimenti conservati nella cantine o in magazzini dove sono stati trovati dei topi. Il veterinario Squecco suggerisce anche di non toccare ma gli animali con le mani.
L’incubazione della “febbre murina” (scientificamente si deve parlare di febbre emorragica da Hantavirus) dura da due a quattro settimane. I primi sintomi sono di febbre alta, brividi, mal di testa, forti dolori al fianco e all’addome, dolore nei movimenti degli occhi bulbi oculari, congiuntivite e arrossamento. Il viso del paziente appare arrossito, come se fosse bruciato dopo sole. Se presa in questa prima fase, la malattia può essere contrastata senza problemi, come dimostra il fatto che tutti i 116 malati sloveni sono guariti senza problemi. Ma se trascurata, la febbre murina può portare a serie complicazioni e al limite anche alla morte. Nel caso si avvertano i sintomi descritti, rivolgersi con tempestività al proprio medico di famiglia. Sul sito di Euro Surveill ( link) si leggono alcune informazioni riguardo le infezioni da Hantavirus che possono essere trasmesse sia dai roditori selvatici che da quelli domestici.

Gli esperti sono d’accordo nel dire che la causa del proliferare dei topolini sia dovuta all’eccessiva mitezza della stagione invernale che ha avuto come conseguenza un’abbondante quantità di cibo a disposizione dei roditori. Roditori che adesso vengono a cercare da mangiare negli orti e nelle case della gente. Un’analogo fenomeno di proliferazione dei topolini di campagna si era verificato in Slovenia nel 2008 anche se con intensità minore.
E la proliferazione di topi nelle aree montane del Friuli-Venezia Giulia, è l’argomento di un’interrogazione urgente presentata dal vicepresidente del Gruppo Pdl in Consiglio regionale, Franco Baritussio.
“Da alcuni mesi – rileva Baritussio – viene riscontrata una presenza assolutamente anomala e straordinaria di topi nelle aree montane del Friuli Venezia Giulia. Dalle prime comunicazioni dell’Azienda sanitaria competente emesse qualche tempo fa non sussistono allarmi per quanto riguarda la salute dell’uomo, in particolare dopo le prime analisi effettuate su alcuni campioni di topi trovati morti. Nelle ultime settimane, però, il fenomeno si è fatto ancora più insistente e grave, poiché sempre più frequenti sono le segnalazioni di ratti che ormai cominciano a penetrare nelle abitazioni civili”.
Ecco perché l’esponente del Pdl, facendosi portavoce della preoccupazione della popolazione locale, ha interrogato il presidente Renzo Tondo per sapere “se il monitoraggio da parte delle strutture sanitarie stia continuando e, quindi, venga confermata l’assenza di pericolo per le persone, e se, considerato che il fenomeno trova riscontro anche nelle vicine aree della Carinzia e della Slovenia, vi sia già stato un confronto o uno scambio di informazioni utili con le autorità competenti delle regioni a noi confinanti”.
Baritussio lamenta una carenza di informazioni e di indicazioni sull’argomento: “Oramai questi topi stanno arrivando nelle case e molte persone non sanno come comportarsi. Non vorrei – afferma – che alcuni, presi dalla panico, tentassero di sbarazzarsi dei topi utilizzando metodologie o strumenti dannosi per la salute dell’uomo. Per questo chiedo al presidente Tondo – conclude Baritussio – se non ritenga necessario che, da parte delle nostre autorità sanitarie, vengano impartite indicazioni utili alle popolazioni interessate, al fine di impedire che, nella caccia al topo, vengano utilizzati metodi errati o venga fatto uso scorretto di sostanze nocive per la stessa salute dell’uomo”.

Risposta del Servizio veterinario dell’ Azienda sanitaria 3

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